Quest’anno la scuola è chiamata ad affrontare nuove sfide sul piano educativo e sociale che vanno ben oltre ogni nostra esperienza passata.
L’economia comportamentale e più in generale le scienze del comportamento forniscono strumenti utili per sostenere la scuola nello sviluppo di cambiamenti comportamentali e nell’instaurarsi di nuove abitudini.
Riteniamo che queste conoscenze debbano essere messe al servizio di tutti.
Per questo aBetterPlace e NudgeItalia hanno deciso di creare una guida di supporto che fornisce una lettura innovativa di alcune problematiche e spunti pratici per intervenire.
La “Fun Theory” non smette mai di stupirci! Come avrete ormai capito, l’efficace iniziativa promossa da Volksvagen, sta diffondendosi per il globo, riscuotendo sempre maggior successo.
Oggi vi portiamo un altro esempio di come il divertimento può aiutare nella scelta di stili di vita sani: perché prendere l’ascensore quando le scale divertono molto di più?
Il “Doodle Jump Stairs” è un gioco messo a punto dalla Northumbria University, in Inghilterra, che invoglia le persone a scegliere le scale con un semplice gioco a coppie. Il risultato? Il 75% delle persone in più ha scelto di prendere le scale anziché l’ascensore. Si tratta, a tutti gli effetti, di un intervento di Nudging ben riuscito: una spinta gentile, che non preclude alle persone nessuna opzione di scelta.
La grande lezione da ricordare è che “Il divertimento può ovviamente cambiare il comportamento”.
Tra i principali ambiti di applicazione dell’economia comportamentale rientrano i comportamenti rispettosi dell’ambiente. In questo campo, interventi che usano tecniche di nudging hanno dimostrato un’efficacia maggiore rispetto alle comuni politiche pubbliche basate su divieti, tasse e incentivi economici.
Si sono sviluppati, negli ultimi anni, modelli virtuosi che promuovono i comportamenti ecosostenibili e invogliano le persone a riciclare la plastica; ne è un esempio il già citato progetto implementato nella città di Roma “Ricicli la plastica e viaggi”.
Oggi vogliamo presentarvi un altro progetto di economia circolare, sperimentato nella città di Potenza a partire da gennaio 2020: “Bottle to Bike”, che fungerà da modello nazionale per Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica). L’idea è semplice: ricicla la plastica in una delle Eco-station sparse per la città e ricevi una bici elettrica. La bici sarà data in comodato d’uso per 30 giorni ma, se il noleggio verrà rinnovato per 12 volte (attraverso il riciclo di altra plastica), la bici diventerà di proprietà della persona.
Attraverso interventi di questo tipo, Potenza, da essere città sotto la media nazionale per il riciclo di plastica nel 2018, ha superato il livello nazionale medio l’anno successivo. Per di più, come potete immaginare, ottenere una bici elettrica gratuitamente ne incentiverà automaticamente l’uso, con conseguente riduzione di emissioni, risparmio sul carburante e benefici sulla salute fisica.
Il compito di una teoria è quello di riuscire a descrivere la realtà, riflettendo il più possibile il mondo attorno a noi. Comprendere come gli esseri umani prendano le proprie decisioni e compiano le loro scelte ha richiesto lo sforzo di donne e uomini che sono arrivati a creare corpus teorici densi di prove e opinioni.
Col tempo, alcuni studiosi, tra i quali il premio Nobel Kahneman, hanno messo in discussione alcuni assunti proposti dall’economia neoclassica, partendo da una premessa fondamentale: le persone, a volte, prendono decisioni poco razionali. Quali sono, allora, i meccanismi che guidano le nostre scelte? Quali sono gli errori più comuni che commettiamo nel prendere decisioni? A questa e a numerose altre domande risponde la Behavioral Economics, una disciplina che cerca di spiegare in che modo le persone prendono decisioni nella quotidianità e che costituisce la base per lo sviluppo di interventi in grado di orientarci verso scelte migliori, per noi stessi e per la collettività.
Sei curioso di saperne di più? Ecco qui, in breve, la storia di come la Behavioral Economics e il Nudging possono cambiare il mondo attorno a noi, in un video realizzato dal Gruppo BVA France.
Che lavarsi le mani spesso sia fondamentale in questo periodo, ormai è noto a tutti. Ma le scienze comportamentali ci insegnano che non basta sapere le cose per metterle automaticamente in pratica.
Vi proponiamo quindi EAST, una strategia in 4 punti elaborata dal BIT (Behavioural Insight Team), applicabile a svariati ambiti, declinata qui per promuovere l’igiene delle mani all’interno degli ospedali.
E = EASY. Noi esseri umani siamo pigri e la maggior parte delle nostre decisioni vengono prese da quello che Kahneman chiama Sistema 1. Per questa ragione, quando vogliamo spingere le persone ad adottare un determinato comportamento, la prima cosa da fare è semplificare: rendere quel comportamento facile da attuare.
A = ATTRACTIVE. Dobbiamo catturare l’attenzione delle persone usando tutti i mezzi a nostra disposizione per direzionarle e convincerle ad adottare il comportamento desiderato: profumi gradevoli, colori, stimoli contestuali che incuriosiscano e facilitino il percorso verso, ad esempio, il dispenser del disinfettante.
S = SOCIAL. Siamo animali sociali, lo diceva già Aristotele, e le scienze comportamentali hanno confermato empiricamente la cruciale importanza di questo punto: la riprova sociale (o social proof bias) è un meccanismo che condiziona moltissimi nostri comportamenti. Ad esempio, i dati mostrano come la frequenza del lavaggio mani aumenti più del doppio quando abbiamo la percezione che qualcuno ci osservi mentre lo facciamo.
T = (make it) TIMELY. Il tempismo è fondamentale, anche in termini spaziali! Partiamo sempre dalla domanda: “quando dobbiamo ricordare alle persone di igienizzare le mani?” All’entrata dell’ospedale? In sala d’attesa? Dopo l’utilizzo della toilette?
I 4 punti di questa strategia non si escludono tra loro, al contrario: se combinati, la loro azione viene rinforzata e amplificata!
Avete mai riflettuto su quale impatto possono avere i colori sulle nostre scelte?
Capita anche a voi di essere inibiti e/o percepire un senso di divieto davanti al colore rosso e di percepire approvazione e/o autorizzazione quando una frase è scritta in verde?