Sei nel pieno della sessione, entri in biblioteca per studiare immerso nel silenzio e vedi tanti posti occupati dai libri ma senza nessuna persona seduta. Oppure, ti alzi presto per accaparrarti il tuo posto e poi esci a bere un caffè e fare due chiacchiere con i tuoi amici. Quante volte ti è successo di trovarti in queste situazioni? Sicuramente tantissime.
L’Università Cattolica ha ideato un intervento per cercare di gestire questo problema che è sempre più diffuso. Come? In modo molto semplice: ogni postazione è dotata di un disco orario, quando devi uscire imposti sul disco l’ora di rientro e se dovessi tardare di 10 minuti la tua postazione verrà ceduta ad altri studenti in attesa. Con un semplice reminder e l’uso dell’effetto salienza viene garantito l’uso corretto degli spazi bibliotecari evitando perdite di tempo inutili.
Perché non riusciamo a controllare il
tempo che passiamo sui Social? Perché abbiamo l’impressione che, una volta
iniziato a scorrere le stories o i post di Instagram, fermarci risulti
impossibile o, comunque, troppo impegnativo? Perché ci sembra che ogni
contenuto, anche il più banale, sia indispensabile da visionare?
Eppure i buoni
propositi quotidiani sono sempre gli stessi: trascorrere il minor tempo
possibile sui social network per dedicarsi ad altro. Puntualmente, però, la
situazione ci sfugge di mano e ci troviamo assorbiti dal dispositivo, incuranti
del tempo che passa. Ecco che il Nudging e la Behavioural
Economics ci vengono in soccorso per spiegare questo fenomeno ed aiutarci ad
aggirarlo.
È ormai chiaro che il solo “buon proposito”, la sola intenzione,
non è sufficiente per attuare un’azione significativa per il nostro benessere.
Alla base di questa tendenza c’è il Self-Control bias, inteso come la
difficoltà che l’essere umano ha nel controllare impulsi e comportamenti
dettati da abitudini, nonostante la scarsa utilità di questi. Il Self-Control
bias spiega come mai trascorriamo sui Social e su internet molto più tempo di
quanto in realtà vorremmo o, allo stesso modo, come mai abbiamo mangiato molte
più patatine fritte di quante ci eravamo promessi prima di sederci a tavola. La presa di consapevolezza di questo
fenomeno ha permesso ad Instagram, uno dei Social più usati nel mondo, di
inserire strategie di nudging come i reminder, che migliorano la percezione del
tempo trascorso sul web. Tutto ciò che l’utente deve fare è impostare il numero
massimo di minuti al giorno che desidera trascorrere sul Social, allo scadere
di questo tempo, l’app invia un promemoria. Tuttavia, ogni utente deve
volontariamente modificare le impostazioni, scegliendo di ricevere o meno
l’avviso. In questo caso, l’opzione di default impostata dal social è “non
ricevere il promemoria”.
Cosa succederebbe invece, se il reminder fosse
programmato come default?
Con la nuova configurazione dell’account gmail di posta elettronica dimenticarsi di rispondere ad una email è diventata una scusa e anche poco credibile, purtroppo.
Infatti, di default compare un reminder che ci suggerisce di rispondere a email che non hanno ricevuto una tempestiva risposta da parte nostra.
Ecco un altro esempio di come il contesto guidi positivamente i nostri comportamenti.
A quanti di noi è capitato in passato di inviare una email dimenticando l’allegato? Grazie alla funzione di reminder ormai presente nella maggior parte degli account di posta elettronica tutti noi ricordiamo, grazie a una spinta gentile, di allegare il documento.
Come gli interventi di nudging possono migliorare l’igiene in bagno?
TEMPO DI LETTURA : circa 30 secondi
La domanda iniziale è stata : come fare in modo che la routine del bagno diventi per i bambini come un gioco, ma allo stesso tempo li induca a mantenere più pulito il bagno?
La risposta è stata : “con il nudging!”
Attraverso degli interventi di gamification e/o con l’ausilio di promemoria hanno vinto sia i bambini che si sono divertiti durante la loro permanenza in bagno sia i genitori che hanno trovato il bagno più pulito.
Dalla ormai classica mosca sul water alla porta di calcio dentro il water, all’adesivo “put me down” (mettimi giù) sulla tavoletta.
Ecco soltanto alcuni degli interventi di “nudgingforkids” che sono stati attuati tra le mura domestiche e in bagni pubblici.
“Rethink before you type”. In questo TED Trisha Prabhu spiega in che modo è possibile ridurre azioni di cyberbullismo utilizzando reminder che aiutino gli adolescenti a riflettere una seconda volta prima di mettere in atto azioni vessatorie nei confronti di altri ragazzi.