Ve l’avevo detto!
![image](https://64.media.tumblr.com/c4905a8932d7816cf4f6bb62abc4df4a/6acaa949bd9dd77c-2f/s540x810/b58a334db069daa9c2434600da7b3c5f1ac8accc.png)
Contenuto elaborato da: Martina Galimberti
“[…] noi esseri umani ci inganniamo costantemente elaborando fragili resoconti del passato e convincendoci che siano veri”
Daniel Kahneman in “Pensieri lenti e veloci”, p.265
Vi è mai capitato di pensare di aver previsto un evento? Di dire frasi come ”ve l’avevo detto io”? BENE!
Come tutti gli esseri umani siete caduti nell’hindsight bias o bias “del senno del poi”. Consiste nel credere di aver saputo prevedere in anticipo un evento accaduto nel passato. In realtà ci stiamo ingannando! La nostra mente, quando raccontiamo una storia, evita di farci incappare nelle incoerenze per rendere il racconto e il pensiero più fluido. Il risultato? Ci convinciamo che la realtà sia sempre stata chiara e controllabile: il mondo ci sembra meno spaventoso.
Kahneman nel suo libro “Pensieri lenti e veloci”, sottolinea come sia per noi difficile elaborare possibili incoerenze perché potrebbero confondere le nostre idee e i nostri sentimenti. Siamo quindi naturalmente portati a costruire storie di comportamenti ed intenzioni delle persone in modo che siano coerenti con le conseguenze delle loro azioni. Per questo, quando capita un evento imprevisto, aggiustiamo la storia che ci siamo raccontati fino a quel momento in modo che sia coerente con le nostre aspettative. Ed ecco che esclamiamo “io lo sapevo, me lo sentivo”!
Rivediamo velocemente la nostra prospettiva della realtà per adattarla ai nuovi dati e alle nuove conoscenze che abbiamo acquisito. Sembra un meccanismo perfetto.
Perché, allora, viene considerato un bias? Modificare completamente la nostra prospettiva rispetto ad un problema o ad un’idea, spesso, non ci permette di tenere a mente quale fosse il nostro stato mentale e il nostro pensiero nel passato.
Ri-narrare significa, in un certo senso, modificare ciò che è stato per adattarlo al presente.
Fonte: Kahneman, D. (2012). Pensieri lenti e veloci. Milano: Mondadori